martedì 3 maggio 2011

Domaine Leon Barral

Un’attenzione particolare per quanto riguarda i vini naturali, la merita questa piccola azienda a sud della Francia nella Regione Linguadoca-RoussillonDegustare il Faugères Leon Barral ha suscitato in me delle emozioni straordinarie. 
Questo meraviglioso nettare riesce a creare una comunicazione tra te ed il bicchiere, fatta non di parole ma di percezioni, un vino che trasmette sensazioni intense. IL TERRITORIO: Dall'angolo nord-est dei Pirenei fino al Delta del Rodano si estende questa fertile zona, che è la zona viticola francese più grande sia come superfice che come quantità di vino prodotto.  Qui ci sono le migliori condizioni perchè le uve maturino bene, clima assolato e secco;  terreno, altura sul mare, esposizione ideale perchè i vini raggiungano le gradazioni zuccherine desiderate. 
Dopo aver fondato l’azienda  nel 1993, che diede il nome di suo nonno, Didier Barral rivoluzionario della viticoltura, ha scoperto che le pratiche biodinamiche sono state la scelta migliore per la cura dei suoi vigneti.  Il vigneto è di circa trenta ettari dove il terreno viene lavorato rigorosamente, da lui insieme ai suoi operai scelti, vi troviamo anche una ventina di mucche, cavalli e maiali che pascolano in giro per le vigne. Il semplice pascolo favorisce una sana attività microbica nel terreno, portando funghi, formiche, coccinelle, lombrichi e altre forme di vita essenziale, che favoriscono importanti sostanze nutritive. Questo è il concetto di sostenibilità al suo culmine, dove l'ecosistema crea interdipendenza tra gli animali e le vigne e di conseguenza le uve traggono i maggiori benefici da questo ambiente. La maggior parte dei vigneti di Didier, stile alberello, sono esposti a sud,  un clima mediterraneo, dove le ondate di calore estive e la siccità sono costanti durante il periodo vegetativo. La maggior parte delle sue vigne sono molto vecchie, variano fino a 90 anni di età, mantenendo le rese naturalmente basse. Una volta in cantina, il raccolto di Didier è curato con la stessa diligenza. I terreni su cui vengono allevate le viti sono ricchi di scisto, minerale che darà autenticità a questo vino.
Tutto comincia dal suolo che deve rimanere il  più sano possibile. Didier è convinto che: "Oggi, gli agricoltori nutrono il pianeta per distruggerlo al tempo stesso….A volte pensano che stanno facendo la cosa giusta, troppo spesso, danneggiano  la struttura del suolo. Dobbiamo osservare la natura per capire come operare. Non esistono attrezzi e macchinari che sostituiscono il naturale, l’opera delicata dei lombrichi, degli insetti e di altre creature che viaggiano attraverso un labirinto di tunnel, creando la aerazione del suolo e la porosità, rendendo il terreno permeabile e vivo. Nei  nostri vigneti e prati, tra le mucche,  l’erba e i cavalli c’è un mondo che vive insieme”. Didier è un perfezionista nella Vigna e crede nella vinificazione totalmente naturale. La raccolta avviene manualmente al 100% con selezione severa dei migliori grappoli sia in vigna che in cantina. La diraspatura al 50%, fermentazione alcolica e macerazione con lieviti naturali per 30 giorni in cuve di cemento da 130 hl. Pressatura manuale con pressa verticale, fermentazione malolattica e affinamento in tini di cemento per 2 anni. Nessuna chiarifica e filtrazione.
Didier  Barral, uomo sensibile, visionario conosce bene l'importanza di ogni singola pianta che cresce in vigna e percepisce la loro importanza per l'intero ecosistema. "Equilibre" (equilibrio) è quindi la parola magica che caratterizza il suo modo di lavorare il vigneto.
I suoi vini sono pieni di carattere, non filtrati, capolavori artigianali con un profondo concentrato di frutta, tabacco di qualità, fine, tannini succosi.  Didier Barral, ha raggiunto l'apice della sua grande abilità,  con il Faugères Domain Leon Barral, che ha registrato un alto livello di qualità, così unica è la sua freschezza, singolare finezza, nobile eleganza e mineralità.
Vitigno: Carignan 60%, Grenache 30%, Cinsalult 10%.  
Tipo di Impianto: Gobelet.
Densità per ettaro: 5000 grenache), 3500 (Cinsault), 3500 (Carignan).
Età media del vigneto: 50 anni (Carignan), 30 anni (Grenache) e 30 anni (Cinsault).
Produzione media per ettaro: 33 hl.
Si abbina molto bene con stracotto di manzo, capretto, coniglio. Al palato si presenta vellutato, strutturato e con sapori di ciliegia, ribes, pepe e tabacco. Alc. 13 e prezzo al pubblico circa €.17.00.
Aggiungerei che è un Eccelente vino da meditazione! Le parole non bastano....

venerdì 29 aprile 2011

I Vini Naturali di Emidio Pepe

Degustare al Vinitaly edizione 2011 Il Montepulciano di Emidio Pepe e soprattutto conoscere il produttore di persona è stata un'esperienza stupefacente! Studi storici, fanno risalire all’età del ferro le prime colture viticole e la produzione di vino in questa Regione. E’ l’abruzzese Ovidio che rievocherà più tardi, per descrivere le sue pene d’amore, il vincolo che lega l’olmo alla vite nelle sue “Metamorfosi”. Per quanto riguarda l’ambiente pedoclimatico di qusto territorio, se si escludono alcune zone siccitose del basso abruzzo, la regione presenta una buona piovosità con clima mite e luminoso e buona ventilazione. I suoi 32.000 ettari di vigneti sono dislocati per circa il 90% su colline preappenniniche, mentre il restante in montagna.  Diffuso l’alberello e le alberate maritate, ma che oggi stanno lasciando spazio a nuove forme di allevamento della vite; solo nella provincia di Teramo resistono di più i sistemi tradizionali, anche se non mancano i filari a contro spalliera e cordone speronato.
Già nei primi anni del ‘900 la  famiglia Pepe vendeva il vino montepulciano sfuso, mentre l’azienda di Emidio Pepe nasce ufficialmente nel 1964 nel piccolo paese Torano Nuovo in provincia di Teramo Abruzzo ed al confine con la regione Marche a 15 km. dal mare ed a 25 km. dalla montagna. L’azienda segue le tecniche di agricoltura biologica (certificata e sottoposta al Regime di  Controllo previsto dal Regolamento CEE 2092/91 ed è controllata dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione di Ancona) ed inoltre lo stesso Emidio continua ad utilizzare ancora oggi antichi metodi di produzione che vanno dalla raccolta a mano con selezione dei grappoli, pigiatura con i piedi in vasca e diraspatura a mano. La fermentazione avviene in vasche di cemento, con i lieviti naturali e senza aggiunta di anidride solforosa. 
 
Una tra le poche aziende in Italia ad avere avuto il riconoscimento Triple “A” che letteralmente significa  Agricoltori, Artigiani, Artisti, ma che di fatto significa Vini Veri esenti dall’impiego di qualsiasi tipo di trattamento. Come dice Luca Gargano:
un buon vino, un vino vero, migliora dopo due, tre giorni dall'apertura, anche dopo una settimana, un vino "costruito" muore in poco tempo, magari anche dopo mezz'ora;  oppure  la prova del calorifero: mettete una bottiglia su un calorifero, d'inverno, per almeno un'ora. Un vino vero manterrà inalterate le sue caratteristiche, i suoi equilibri, un vino costruito si scomporrà completamente.” 
Ecco, nei vini proposti da Pepe c’è tutto questo, c’è la volontà di realizzare più di quanto si può trovare in Abruzzo, ma non solo; qualcosa che rivela la potenzialità del Montepulciano. I sapori che discendono da questo vino sono arrivati nel mondo sulle tavole di tantissimi capi di Stato, nonostante la piccola produzione (circa sette ettari di proprietà + 6 ettari in affitto). Rosso doc di colore rubino dai riflessi luccicanti; al naso visciole, salvia, ginepro e pino mentre all’olfatto rivela forti tannini ma contenuti da un’adeguata morbidezza, persistente e di una finezza unica, complesso ed elegante.
Montepulciano 2007 Emidio Pepe prezzo al pubblico circa €. 16.00, ma li vale centesimo per centesimo!
La gioia che il Montepulciano di Emidio Pepe può dare all’animo non ha prezzo!