Un’attenzione particolare per quanto riguarda i vini naturali, la merita questa piccola azienda a sud della Francia nella Regione Linguadoca-Roussillon. Degustare il Faugères Leon Barral ha suscitato in me delle emozioni straordinarie.
Questo meraviglioso nettare riesce a creare una comunicazione tra te ed il bicchiere, fatta non di parole ma di percezioni, un vino che trasmette sensazioni intense. IL TERRITORIO: Dall'angolo nord-est dei Pirenei fino al Delta del Rodano si estende questa fertile zona, che è la zona viticola francese più grande sia come superfice che come quantità di vino prodotto. Qui ci sono le migliori condizioni perchè le uve maturino bene, clima assolato e secco; terreno, altura sul mare, esposizione ideale perchè i vini raggiungano le gradazioni zuccherine desiderate.
Dopo aver fondato l’azienda nel 1993, che diede il nome di suo nonno, Didier Barral rivoluzionario della viticoltura, ha scoperto che le pratiche biodinamiche sono state la scelta migliore per la cura dei suoi vigneti. Il vigneto è di circa trenta ettari dove il terreno viene lavorato rigorosamente, da lui insieme ai suoi operai scelti, vi troviamo anche una ventina di mucche, cavalli e maiali che pascolano in giro per le vigne. Il semplice pascolo favorisce una sana attività microbica nel terreno, portando funghi, formiche, coccinelle, lombrichi e altre forme di vita essenziale, che favoriscono importanti sostanze nutritive. Questo è il concetto di sostenibilità al suo culmine, dove l'ecosistema crea interdipendenza tra gli animali e le vigne e di conseguenza le uve traggono i maggiori benefici da questo ambiente. La maggior parte dei vigneti di Didier, stile alberello, sono esposti a sud, un clima mediterraneo, dove le ondate di calore estive e la siccità sono costanti durante il periodo vegetativo. La maggior parte delle sue vigne sono molto vecchie, variano fino a 90 anni di età, mantenendo le rese naturalmente basse. Una volta in cantina, il raccolto di Didier è curato con la stessa diligenza. I terreni su cui vengono allevate le viti sono ricchi di scisto, minerale che darà autenticità a questo vino.
Dopo aver fondato l’azienda nel 1993, che diede il nome di suo nonno, Didier Barral rivoluzionario della viticoltura, ha scoperto che le pratiche biodinamiche sono state la scelta migliore per la cura dei suoi vigneti. Il vigneto è di circa trenta ettari dove il terreno viene lavorato rigorosamente, da lui insieme ai suoi operai scelti, vi troviamo anche una ventina di mucche, cavalli e maiali che pascolano in giro per le vigne. Il semplice pascolo favorisce una sana attività microbica nel terreno, portando funghi, formiche, coccinelle, lombrichi e altre forme di vita essenziale, che favoriscono importanti sostanze nutritive. Questo è il concetto di sostenibilità al suo culmine, dove l'ecosistema crea interdipendenza tra gli animali e le vigne e di conseguenza le uve traggono i maggiori benefici da questo ambiente. La maggior parte dei vigneti di Didier, stile alberello, sono esposti a sud, un clima mediterraneo, dove le ondate di calore estive e la siccità sono costanti durante il periodo vegetativo. La maggior parte delle sue vigne sono molto vecchie, variano fino a 90 anni di età, mantenendo le rese naturalmente basse. Una volta in cantina, il raccolto di Didier è curato con la stessa diligenza. I terreni su cui vengono allevate le viti sono ricchi di scisto, minerale che darà autenticità a questo vino.
Tutto comincia dal suolo che deve rimanere il più sano possibile. Didier è convinto che: "Oggi, gli agricoltori nutrono il pianeta per distruggerlo al tempo stesso….A volte pensano che stanno facendo la cosa giusta, troppo spesso, danneggiano la struttura del suolo. Dobbiamo osservare la natura per capire come operare. Non esistono attrezzi e macchinari che sostituiscono il naturale, l’opera delicata dei lombrichi, degli insetti e di altre creature che viaggiano attraverso un labirinto di tunnel, creando la aerazione del suolo e la porosità, rendendo il terreno permeabile e vivo. Nei nostri vigneti e prati, tra le mucche, l’erba e i cavalli c’è un mondo che vive insieme”. Didier è un perfezionista nella Vigna e crede nella vinificazione totalmente naturale. La raccolta avviene manualmente al 100% con selezione severa dei migliori grappoli sia in vigna che in cantina. La diraspatura al 50%, fermentazione alcolica e macerazione con lieviti naturali per 30 giorni in cuve di cemento da 130 hl. Pressatura manuale con pressa verticale, fermentazione malolattica e affinamento in tini di cemento per 2 anni. Nessuna chiarifica e filtrazione.
Didier Barral, uomo sensibile, visionario conosce bene l'importanza di ogni singola pianta che cresce in vigna e percepisce la loro importanza per l'intero ecosistema. "Equilibre" (equilibrio) è quindi la parola magica che caratterizza il suo modo di lavorare il vigneto. I suoi vini sono pieni di carattere, non filtrati, capolavori artigianali con un profondo concentrato di frutta, tabacco di qualità, fine, tannini succosi. Didier Barral, ha raggiunto l'apice della sua grande abilità, con il Faugères Domain Leon Barral, che ha registrato un alto livello di qualità, così unica è la sua freschezza, singolare finezza, nobile eleganza e mineralità.
Vitigno: Carignan 60%, Grenache 30%, Cinsalult 10%.
Didier Barral, uomo sensibile, visionario conosce bene l'importanza di ogni singola pianta che cresce in vigna e percepisce la loro importanza per l'intero ecosistema. "Equilibre" (equilibrio) è quindi la parola magica che caratterizza il suo modo di lavorare il vigneto. I suoi vini sono pieni di carattere, non filtrati, capolavori artigianali con un profondo concentrato di frutta, tabacco di qualità, fine, tannini succosi. Didier Barral, ha raggiunto l'apice della sua grande abilità, con il Faugères Domain Leon Barral, che ha registrato un alto livello di qualità, così unica è la sua freschezza, singolare finezza, nobile eleganza e mineralità.
Vitigno: Carignan 60%, Grenache 30%, Cinsalult 10%.
Tipo di Impianto: Gobelet.
Densità per ettaro: 5000 grenache), 3500 (Cinsault), 3500 (Carignan).
Età media del vigneto: 50 anni (Carignan), 30 anni (Grenache) e 30 anni (Cinsault).
Produzione media per ettaro: 33 hl.
Produzione media per ettaro: 33 hl.
Si abbina molto bene con stracotto di manzo, capretto, coniglio. Al palato si presenta vellutato, strutturato e con sapori di ciliegia, ribes, pepe e tabacco. Alc. 13 e prezzo al pubblico circa €.17.00.
Aggiungerei che è un Eccelente vino da meditazione! Le parole non bastano....